di Alice Buscaldi
Creata per Netflix dal genio di Pendleton Ward (papà di Adventure Time) la nuova serie animata The midnight gospel, acchiappa indubbiamente per il suo aspetto pop e allucinante.
Realizzata in collaborazione con il comico e podcaster Duncan Trussell, autore del The Duncan Trussell Family Hour, da cui lo show è tratto, la serie è un tripudio di input visivi e spunti riflessivi, un mix di profonda spiritualità e fantasmagorica follia visiva.
Gli episodi, otto in totale, si snocciolano attraverso il protagonista Clancy, un giovane dalla pelle rosa che abita in una dimensione immaginaria e che grazie ad un simulatore di mondi dalla curiosa forma a vagina, viaggia attraverso realtà talune colororatissime, altre cupe e tristi, in cui conosce i personaggi più disparati.
Chiaccherandoci, Clancy impara ogni volta importanti insegnamenti da riportare nel suo mondo.
Sostanzialmente l’idea dietro a The midnight gospel è quella di tradurre in immagini l’andamento sonoro del podcast di Trussell, divenendo quindi una sorta di Divina Commedia moderna, dove al posto di Dante e Virgilio troviamo Clancy e i vari gironi infernali non sono altro che le tematiche che riguardano l’essere umano in tutte le sue filosofiche sfaccettature: il senso della vita, il significato della morte, la necessità del perdono etc.
Il risultato dell’accoppiata Ward-Trussell è indubbiamente alienante ma anche suggestiva, perché la difficoltà nel seguire le immagini dal forte impatto visivo senza perdersi il contenuto delle riflessioni di cui tratta è esso stesso filosofia in movimento.
Possiamo definire The midnight gospel una sorta di trip filosofico, condito da una buona dose di black humor, da cui ognuno estrae i messaggi e le rivelazioni che vuole.
Un esperimento potenzialmente interessante che consigliamo vivamente, se si riesce a non rimanere ancorati unicamente allo stile vezzoso delle animazioni.