Di Eric Rittatore
Uno dei (tanti) motivi per non mancare la 43ma edizione del Festival del Cinema di Animazione di Annecy (10-15 giugno 2019) è l’anteprima del nuovo film di Jean-François Laguionie, “Le voyage du Prince”, che si terrà in proiezione speciale martedì 11, come già era accaduto nel 2016 per la sua precedente fatica, il delicato quanto ironico “Le stagioni di Louise” (Louise en Hiver).
Prodotto da Armelle Glorennec di Blue Spirit, società fondata da Eric Jacquot e già vincitrice di due César per il delicato “La mia vita da zucchina” (Ma vie de Courgette, 2016) di Claude Barras, il nuovo film di Laguionie viene definito “un racconto filosofico”, e si pone in ideale continuità con un’altra opera di Laguionie, “Le chateau des singes” (1998), storia di una giovane scimmia che si avventurava fuori dai confini del proprio mondo sospeso tra gli alberi per scoprire i misteri di “quello di sotto”.
Ma “Le Voyage du Prince” non è un sequel, bensì – secondo la definizione dei produttori – una sorta di “specchio deformante” della realtà rappresentata nel film precedente, di cui uno dei protagonisti, l’anziano Principe, si ritrova qui ferito e disorientato su una spiaggia sconosciuta dove viene soccorso dal giovane Tom e dai suoi genitori, due scienziati/ricercatori condannati all’esilio per la loro convinzione dell’esistenza di altre scimmie “diversamente civilizzate”. Guidato dal suo nuovo amico, il Principe inizierà un viaggio affascinante e formativo all’interno di una società la cui fisionomia rimanda ad una metropoli dell’Ottocento e di una società statica e ormai sclerotizzata.
“Come se un uomo del Rinascimento andasse alla scoperta della civiltà industriale” – spiega Eric Jacquot.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani dallo stesso Laguionie e da Annick Le Ray, si basa infatti sul classico espediente letterario del punto di vista dello “straniero” sugli usi e costumi di una civiltà a lui ignota, e “tutte le similutudini tra esseri umani e scimmie sono puramente fortuite” – aveva ironizzato il regista presentando il progetto due anni fa al Cartoon Movie.
Se le sontuose scenografie sono state realizzate dallo studio Mélusine (Lussemburgo), il resto della produzione è però da ascrivere a Blue Spirit, realizzata tra Francia (Angouleme) e Canada (Montréal).
Le musiche del film sono di Christopje Héral, giò collaboratore di Laguionie per “L’ile de Black More” (2004) e l’uscita uffciale in Francia, distribuito da Gebeka, dovrebbe aversi per il prossimo novembre…
Ricordiamo che l’infaticabila Laguionie è già al lavoro sul prossimo progetto, “Slocum” (presentato l’anno scorso al Cartoon Movie), secondo capitolo di un dittico “autobiografico” iniziato con “Le stagioni di Louise”: il film racconta la storia dell’autore “con quel fondo di impostura necessario alla narrazione”.
Per chi non sa attendere, l’appuntamento è ad Annecy!
Nell’attesa, godiamoci un breve estratto.