Di Alessandro Castellano
Emile Cohl è noto a tutti come il papà del disegno animato. E se vi dicessi che è anche, con ben 12 anni di anticipo, il precursore del cinema d’animazione astratto? Non è uno scherzo, e la prova è stata sotto il naso di tutti per oltre cent’anni, senza che nessuno se ne accorgesse! La notizia ha lasciato noi di Cartùn a bocca aperta.
A svelare l’arcano è stato Giannalberto Bendazzi, custode dei mille segreti della storia dell’animazione, con la sua relazione “Emile Cohl, pioniere del cinema d’animazione astratto” presentata durante la 29esima conferenza annuale della Society for Animation Studies (SAS) tenutasi a Padova dal 3 al 7 luglio 2017.
Ma veniamo al dunque.
“Fantasmagorie”, film del 1908 di Emile Cohl, viene ricordato come il primo film a disegni animati ad avere una proiezione pubblica, e quindi indiscutibilmente opera prima del cinema a passo uno.
Il cortometraggio è costruito secondo gli schemi dello spettacolo di vaudeville: una serie di scenette, situazioni, gag rese ancora più surreali dalle possibilità metamorfiche del cartoon.
In un gioco di mise en abîme, metalinguaggio in cui il cinema parla di cinema, Cohl ci mostra un personaggio seduto in una sala di proiezione, e una signora dietro di lui con un cappellino particolarmente ingombrante. Il protagonista di “Fantasmagorie” entra a sua volta nella sala e si accomoda, ma è costretto a ingaggiare una lotta contro le piume del cappellino, che gli bloccano la visione.
Bendazzi ci invita a non farci ingannare, distrarre, e guardare oltre: oltre l’azione principale.
Sulla porzione di sinistra dello schermo, vediamo scorci dello spettacolo al quale il primo spettatore assiste. Improvvisamente, una lunga spirale riempie la scena, fino a invadere la platea con la conseguente dissoluzione dei personaggi e il passaggio alla situazione successiva.
Mentre il protagonista è distratto dalla signora, l’altro uomo sta guardando un film astratto! La cosa è eccezionale perché con questo dettaglio Cohl non solo sta rivendicando la paternità del cinema d’animazione, ma sottolinea “io sto inventando il cinema d’animazione, che è anche animazione astratta”.
Il fatto sorprendente, come ricorda Bendazzi, è che nel 1908 Vassili Kandiskij non aveva ancora dipinto nulla di astratto. Cohl è precursore e previsore dell’evoluzione della sua creatura, anticipando di gran lunga i fratelli Ginna e Corra (Arnaldo e Bruno Ginanni Corradini all’anagrafe), che, come documentato nelle opere di Bendazzi, furono i primi a realizzare opere di animazione astratta compiute, ma mai mostrate al pubblico. Anticipando anche Walter Ruttmann e il suo “Opus I”, proiettato nel 1921, che viene comunemente riconosciuto come il primo cortometraggio animato astratto.
Potete solo immaginare l’entusiasmo suscitato ai conferenzieri del SAS da questa “scoperta sotto gli occhi di tutti“di Giannalberto Bendazzi, che dopo cinquant’anni di attività, ancora riesce a stupirci e regalarci nuove sorprese, e si dimostra ancora una volta uno scrigno inesauribile di tesori della storia del cinema d’animazione.