di Alice Buscaldi
Dopo lo scandalo de L’Age d’or proiettato a Parigi nel 1930, Luis Bunũel si ritrova squattrinato e depresso, senza ispirazione alcuna. Grazie all’amico Ramón Acín che vince alla lotteria dei soldi Luis potrà finalmente produrre il suo nuovo film Las Hurdes: Tierra Sin Pan.
Questa la trama del lungometraggio Buñuel en el laberinto de las tortugas di Salvador Simò tratto dal fumetto omonimo di Fermín Solís.
Tecnicamente realizzato in animazione 2D paperless, la trama regge quello che talvolta il taglio di scene perde. A causa di questa mancanza di continuità narrativa, l’occhio attento di chi film ne vede potrebbe esserne disturbato, c’è da dire però che l’animazione funziona anche se a passo 3 in alcune scene, sembra essere la cifra stilistica di questo lungometraggio.
Il passaggio dall’«ortodossia» surrealista a tematiche più sociali è chiaro durante tutto il film, ben rappresentato dalle visioni oniriche dello stesso Bunũel che non mancano di ironia. Un film che ben rappresenta cosa l’animazione sia, un mezzo di espressione che non deve temere limiti.
All’appena concluso Festival di Cinema d’Animazione di Annecy , Bunũel en el laberinto de las tortugas s’è aggiudicato due premi: il premio speciale come miglior colonna sonora originale sostenuto da SACEM e il premio della giuria nella categoria lungometraggi.