Di Alice Buscaldi
Piotr Dumala, animatore polacco, ospite di Animaphix 2017 International Animated Film Festival, ha mostrato, durante la sua carte blanche (29 luglio ore 18.30), i dietro le quinte di alcuni dei suoi lavori più celebri: “8th String Quartet of Dymitr Shostakovich”, “Franz Kafka”, “A Gentle Spirit/Lagodna” sono alcuni dei titoli dei cortometraggi che ci hanno introdotto nell’intimo mondo del maestro polacco.
Nei lavori di Piotr Dumała il nero è colore fondamentale perché rappresenta la tela dalla quale l’artista estrae l’opera: lastre di gesso precedentemente dipinte di nero che, una volta incise con raschietti e sgorbie, rivelano una luce graffiata che sagoma volti, oggetti e sogni.
Sì perchè i film che lui crea, sono strettamente connessi ad immagini e momenti legati alla sua esperienza personale: per Piotr Dumała c’è qualcosa da mostrare, da far fuoriuscire dal proprio intimo che altrimenti rimarrebbe sconosciuto: “non importa in che maniera, ma l’animazione penso sia il miglior modo per farlo […] è il modo per scoprire i miei sogni, i miei desideri, tutte le mie emozioni.” E ancora “posso mostrare questo con l’animazione perché è connesso con il disegno […] e mi piace questo momento di totale creazione!”.
Per Piotr Dumała il film è un processo e gli piace pensarlo come “un pezzo di tempo”. Si concentra sul movimento che acquista la narrazione con il susseguirsi di immagini che rievocano emozioni, i suoni metafisici e gli ambienti introspettivi che portano lo spettatore e l’autore stesso ad un coinvolgimento tale da sentirsi parte stesso del film.
E così è stato per il pubblico, e per gli amici di Cartùn presenti in sala: un’ora e mezza di conferenza dove il fuoriclasse dell’animazione con le sue graffianti visioni ha portato una ventata di misticismo nel folklore siciliano.