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UN ANNO DI LAVORO

Ciao, anno 2017.

A conti fatti, sei stato per me il più produttivo di sempre, e sì che da quando ho memoria ho sempre lavorato e lavorato e lavorato…

In giugno è uscito il numero monografico (dedicato all’Italia) di “Animation Journal”, curato dall’amico Marco Bellano e da me.

Per la prima volta i nostri autori e la nostra produzione sono stati rivelati a tutti gli addetti ai lavori. Come? Facendo uso della lingua comune degli addetti ai lavori di qualunque nazione, cioè l’inglese.

Questo numero ha anche l’onore di concludere la venticinquennale vita della prima e più prestigiosa rivista accademica dell’animazione.

Grazie, direttrice e amica Maureen Furniss.

In novembre sono stati pubblicati Animazione – Una storia globale, e la versione in lingua inglese della biografia di Quirino Cristiani (Twice the First – Quirino Cristiani and the Animated Feature Film).

Il primo, a mio parere, è la cosa migliore che abbia fatto in cinquant’anni di carte e tastiere. Non mi stancherò mai di ringraziare i tanti preziosi collaboratori, e i traduttori coordinati da Alberto Rigoni.

Il secondo rappresenta l’approdo alla lingua inglese delle informazioni raccolte nella mia veste di “scopritore” del cineasta argentino cui dobbiamo i primi lungometraggi d’animazione della storia. Il libro esisteva, precedentemente, in italiano e in spagnolo: in altri termini, non esisteva proprio…

Forse però la mia “scoperta” più importante del 2017 è stata anche la più buffa (e la meno diffusa: è stata oggetto di una comunicazione verbale al convegno della Society for Animation Studies di Padova, in luglio).

Se vi prendete la briga di riguardare Fantasmagorie di Émile Cohl, vedrete che, mentre il protagonista nella sala cinematografica litiga con le piume del cappellino della signora della fila davanti, che gli ostruiscono la vista, sullo schermo disegnato (cinema nel cinema) appaiono dapprima dei… disegni animati, poi addirittura una spirale che prende forma da sola.

Cohl esplicitamente reclamava a sé l’ideazione del disegno animato, ma non soltanto: preconizzava anche l’animazione geometrico-astratta. (Il film è del 1908, e Vasili Kandinskij inaugurerà la pittura astratta un paio di anni dopo).

Non è buffo? Fantasmagorie è stato visto da tutti per centonove anni, e va a finire che la sua chiave di lettura la individuo io, nel 2017. Se un giorno, nell’Aldilà, incontrerò Cristoforo Colombo, mi farò quattro risate con lui, a proposito del suo uovo e dei miei fotogrammi…

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