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Luis Sepúlveda, l’uomo che ci ha insegnato a volare

di Alice Buscaldi

Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la triste notizia che lo scrittore cileno, Luis Sepúlveda è stato sconfitto dal covid-19, il viru che in questi ultimi mesi sta flagellando il mondo.

Luis, oltre ad essere scrittore, giornalista e attivista, era anche sceneggiatore e regista ed in molti lo ricordano come ‘il poeta della libertà’ le cui favole divennero ben presto un caso editoriale: su tutte la ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’ che vide la vendita di oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo poco dopo l’uscita nel 1996.

Si tratta di un vero e proprio inno alla diversità, all’amore ed al coraggio.

Da questo capolavoro nel 1998 naque il lungometraggio animato, altrettanto capolavoro, ‘La gabbianella e il gatto’ la cui regia si deve a Enzo D’Alò, il quale rimase incantato dalla semplicità colta della storia e dai contenuti profondi in essa racchiusi.

Il lungometraggio, prodotto interamente in Italia piacque molto a Luis il quale fu presente durante tutto l’arco produttivo del film.
Come riportato da D’Alò: “La sua preoccupazione [di Luis, ndr] era che fossero tradotti correttamente i messaggi contenuti nel libro, perché l’impegno sociale e civile erano fondamentali per lui come artista ma anche come persona […]. Era felice che fossimo riusciti a raccontare la sua storia come se l’avesse fatta lui”.

Al papà della gabbianella piacque molto anche l’aggiunta del personaggio di ‘Pallino’ , il gattino rosso che rappresentava il rapporto di gelosia fraterna, in cui il fratello più grande dice al piccolo “tu non sei un gatto e non lo sarai mai, sei stato adottato e ti faranno fuori il prima possibile”. Tutto questo rendeva ancor più forte il messaggio che lo stesso Sepulveda aveva espresso tramite il gattone Zorba: “È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo”.

Dopo anni dall’uscita e dal successo del film danimazione, la volontà di continuare la storia di Fortunata e Zorba era ben presente sia in Luis che D’Alò, i quali avevano iniziato ad abbozzare delle ipotesi su dei taccuini: volevano che nella nuova avventura della gabbianella, avvenisse una sorta di scambio generazionale che vedesse Fortunata rientrare al porto come mamma e che aiutasse i suoi genitori adottivi a risolvere i loro problemi.

Un sogno quello di una nuova avventura per Fortunata e Zorba che è volato via, lasciandoci il ricordo e l’opera di una persona che ci ha insegnato a volare alto, grazie Luis.

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