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Dove semplicità è emozione – Close-up su Michele Bernardi

di Alice Buscaldi

fotogramma da “Restiamo in casa” dal videoclip per Colapesce

Il suo nome potrebbe non essere proprio noto a tutti, ma almeno una volta nella vita, quasi ognuno di noi ha visto i lavori di Michele Bernardi.

Originario di Finale Emilia, inizia la sua carriera animata collaborando alle serie televisive de La Pimpa di Altan e La Linea di Osvaldo Cavandoli; la sua strada continua con spot pubblicitari per note aziende come Ikea, Barilla e Pomellato per giungere più recentemente alla realizzazione di videoclip per artisti contemporanei come Le Luci della Centrale Elettrica, Tre allegri ragazzi morti, Colapesce, Punkreas, 24 Grana, Prozac+, The Zen Circus e tanti altri.

Quest’estate lo abbiamo incontrato al Festival Imaginaria di Conversano e ancor prima al Festival Animaphix a Bagheria dove si è destreggiato nelle vesti di insegnante per un paio di workoshop sul Rotoscopio,  tecnica d’animazione basata sull’utilizzo di un’immagine preesistente che viene rielaborata seguendo l’estro dell’animatore. 

Anche se non la reputa la sua “cifra stilistica”, la tecnica del Rotoscopio contraddistingue i video di Michele in particolare per l’evocazione che riesce ad aggiungere a ciò che già vediamo: “Non sopporto le mode che ondeggiano tra i tanti film festivalieri, ne gli espedienti tecnico/artistici che non raccontano niente… Ma l’animazione astratta mi affascina.”

Ci racconta l’animatore che la prima occasione di utilizzo della tecnica rotoscope sia nata dall’incontro con Davide Toffolo, con cui ha  realizzato il video musicale per i Prozac+: “Dovevo creare un videoclip per la canzone Sono un’immondizia […] prendendo spunto dal film d’animazione Waking life di Richard Linklater, da allora ne ho realizzati parecchi con questa tecnica o simile […] soprattutto in seguito alla richiesta dei musicisti, che avevano visto nei miei lavori precedenti uno stile compatibile con il loro immaginario artistico. “

Da buon artista sperimentatore, Michele, ci dice di aver lavorato con tutti  i materiali e le tecniche possibili, dall’animazione tradizionale su carta alla digitale, dal rodovetro al rotoscopio e che la tecnica utilizzata non lo interessi quanto il risultato finale: “Sono felice ed appagato quando mi scrivono per dirmi che i miei video emozionano.”

Il processo creativo di Bernardi non è classico cioè non si basa sempre su di uno storyboard (eccezion fatta per alcune collaborazioni con altri registi) di fatto Michele segue l’istinto e la fantasia, si basa su qualche rapida bozza o due righe di trama per poi procedere solo di puro disegno: “se quando chiudi gli occhi vedi delle immagini e se tutto questo ti appaga , ti rende felice, allora cerca di realizzarlo.”

Questo è il canovaccio dell’animatore, l’immaginazione, la pura creatività che rende possibile ad un artista di emozionarsi e saper emozionare.

Poter creare emozioni in Italia però è dura, come ci testimonia anche Michele, la vita dell’animazione nella penisola è tassellata da imprevisti e difficoltà: “I produttori in Italia non ci sono o si contano forse sulle dita di una mano. Questo credo che sia determinato dal fatto che le istituzioni abbiano pochissima considerazione dell’arte in genere, per non parlare dell’animazione.”[…] “Però c’è un però: finalmente alcune scuole  professionali si sono messe a lavorare […] ed una nuova generazione di  artisti giovani e competenti si sta muovendo proponendo lavori molto ben fatti sia dal punto di vista tecnico che artistico.“

Anche se forse siamo ancora lontani dalla realtà estera in cui l’animazione è vista più come una risorsa anzichè un solo strumento di marketing dall’uso facoltativo basato sul successo economico stabilito da anche chi non ne ha interesse alcuno, la nota positiva è senza dubbio l’ottima base su cui si fonda la cultura artistica italiana, fatta da secoli di storia e ricerca che ha agito da fucina di idee per i grandi dell’animazione di ieri, di oggi, e perchè no, di domani. 

Giungiamo quindi alla conclusione di questa chiacchierata dal sapore modenese, auguriamo buona fortuna al simpaticissimo artista. Noi di Cartùn attendiamo impazienti il prossimo cortometraggio firmato Michele Bernardi!

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