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Dagli anni ‘30 con furore, The Cuphead show!

di Alice Buscaldi

Lo scorso luglio Netflix aveva annunciato l’arrivo nel suo palinsesto della serie animata ispirata al videogioco creato dai fratelli Chad e Jared Moldenhauer, The Cuphead show!

Da allora non ci sono state molte novità relative alla produzione o alla data di rilascio, ma con l’inizio del Festival di Annecy, la serie ha fatto il suo debutto mondiale, con un work in progress esilarante e un bel po’ di materiale da potersi godere ad occhi spalancati.

Ciò che sappiamo della serie è che sarà suddivisa in 11 episodi di durata 10 minuti ciascuno, è una co-produzione tra Dave Wasson, Cosmo Serguson (il primo direttore, sceneggiatore e regista dei corti di Mickey Mouse, il secondo regista di Rocko’s Modern Life: Static Cling) e i fratelli Chad e Jared Moldenhauer che sono anche produttori esecutivi.

I protagonisti della serie sono i gemelli Cuphead e Mugman, due ragazzini che hanno delle tazze al posto della testa e che vivono insieme al loro nonno, Nonno Bricco (Elder Kettle in originale, una teiera baffuta con un bastone).

Lo stile anni ‘30 è il must di questo tv show, che già nel videogioco era fortemente ispirato ai lavori dei fratelli Fleischer oltre che in alcuni casi a Walt Disney e Ub Iwerks.

Come ha dichiarato Dave Wasson nel wip, The Cuphead Show! È come “una grossa bistecca gustosa” per via delle innumerevoli chicche che nasconde tra un fotogramma e l’altro.

Guardando alcune parti del primo episodio, non possiamo che sostenere questa dichiarazione, i fondali sono magnificamente realizzati in digitale tenendo conto dello stile anni ‘30 dei personaggi e delle animazioni, una texture acquarello è stata applicata per rendere l’effetto materico che si sarebbe ottenuto se i fondali fossero stati fatti durante quegli anni, dipinti cioè su cartone o foglio da acquerello.

L’animazione cosiddetta “tubolare” dei fratelli Fleischer (i papà di Popeye e Betty Boop, per intenderci) è ovunque, il design dei personaggi richiama indubbiamente a quello di Mickey Mouse e Oswald the Lucky Rabbit con i pantaloncini e i guantoni.

C’è da dire che i fratelli Moldenhauer avevano optato per uno stile preciso sin dalla creazione del videogioco, il loro amore per l’animazione degli anni ‘30 è evidente, per cui la serie non poteva che proseguire su questa via che ha reso il videogioco Cuphead vincente sin dalla sua uscita nel 2017.

Un altro elemento fondamentale nella serie è la musica, che altro non poteva essere che uno spumeggiante jazz accompagnato da un sound design ad oc capace di arricchire ogni singolo minuto di show.

Nel work in progress il compositore Ego Plum dichiara che il Diavolo si cimenterà in uno stacchetto con canzoncina annessa!

Inutile dire che The Cuphead Show! si preannuncia una sorta di revival delle serie anni ‘30 ma con un’energia e capacità che lo mette a mio avviso sul podio delle serie animate targate Netflix.

Non vediamo l’ora di poterci immergerre insieme a Cuphead e Mugman nelle loro mirabolanti avventure, con Diavolo e tutti gli amici della band di Isola Calamaio, ritmo e divertimento sono assicurati.

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