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Animaphix: Le graffianti visioni di Piotr Dumala

Di Alice Buscaldi

Piotr Dumala, animatore polacco, ospite di Animaphix 2017 International Animated Film Festival, ha mostrato, durante la sua carte blanche (29 luglio ore 18.30), i dietro le quinte di alcuni dei suoi lavori più celebri: “8th String Quartet of Dymitr Shostakovich”, “Franz Kafka”, “A Gentle Spirit/Lagodna” sono alcuni dei titoli dei cortometraggi che ci hanno introdotto nell’intimo mondo del maestro polacco.

Franz Kafka, Piotr DUMALA, 1991 di shortanimatedworld

Nei lavori di Piotr Dumała il nero è colore fondamentale perché rappresenta la tela dalla quale l’artista estrae l’opera: lastre di gesso precedentemente dipinte di nero che, una volta incise con raschietti e sgorbie, rivelano una luce graffiata che sagoma volti, oggetti e sogni.

Sì perchè i film che lui crea, sono strettamente connessi ad immagini e momenti legati alla sua esperienza personale: per Piotr Dumała c’è qualcosa da mostrare, da far fuoriuscire dal proprio intimo che altrimenti rimarrebbe sconosciuto: “non importa in che maniera, ma l’animazione penso sia il miglior modo per farlo […] è il modo per scoprire i miei sogni, i miei desideri, tutte le mie emozioni.” E ancora “posso mostrare questo con l’animazione perché è connesso con il disegno […] e mi piace questo momento di totale creazione!”.

Per Piotr Dumała il film è un processo e gli piace pensarlo come “un pezzo di tempo”. Si concentra sul movimento che acquista la narrazione con il susseguirsi di immagini che rievocano emozioni, i suoni metafisici e gli ambienti introspettivi che portano lo spettatore e l’autore stesso ad un coinvolgimento tale da sentirsi parte stesso del film.

E così è stato per il pubblico, e per gli amici di Cartùn presenti in sala: un’ora e mezza di conferenza dove il fuoriclasse dell’animazione con le sue graffianti visioni ha portato una ventata di misticismo nel folklore siciliano.

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