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A Padova una notte tra le ombre del ‘Gatto Nero’

Di Eric Rittatore

Dell’esistenza di montreurs d’ombres italiani si ha per la prima volta notizia nel 1775. In quell’anno un girovago di nome Ambrogio allestì alcuni spettacoli in Francia, definiti ombre cinesi dalla moda esoticheggiante dell’epoca. A fine Ottocento, dopo un periodo di decadenza, a rivoluzionare questa peculiare forma di intrattenimento fu il cabaret artistico parigino Le Chat Noir, proponendo pièces di eccezionale poesia e bellezza che segnarono la storia del precinema.

Fondato da Louis Rodolph Salis, protettore di artisti e intellettuali irriducibili e “nemici giurati dell’acqua”, il locale divenne rifugio privilegiato di una fauna pittoresca e vivace, trasformandosi poi in teatro mondano in cui borghesi e bohémiens di Montmartre si mescolavano in un ambiente fumoso e fertile. Dominava su tutto l’ironia canzonatoria e irriverente verso un potere che qui si lasciava bonariamente deridere pur di esserci.  Non a caso, peraltro, le prime silhouette disegnate da Henri Rivière raffiguravano dei  gendarmi!

Le ombre trovarono casa nella ‘sala delle feste’ al primo piano della nuova sede di rue Laval; le pièces più memorabili furono quelle disegnate proprio da Rivière, capaci di evocare tutta la poesia e la melanconia della natura e dei suoi velati misteri. Dietro una semplice cornice rivestita con carta trasparente sfilavano le sagome, illuminate da una luce orientata, proiettando l’ombra sullo schermo. Alla messa in scena collaboravano otto manovratori per le figure in zinco, i fondali o i vetri dipinti, mentre una piccola orchestra eseguiva partiture espressamente composte e un imbonitore, in genere Salis stesso, illustrava la vicenda.

Pur recuperando la tradizionale tecnica settecentesca derivata da archetipi medievali provenienti dal Medioevo cinese, indiano e giavanese, la vera novità del teatro di Rivière fu l’utilizzo di musica appropriata e complementare alla trama, itinerario assai simile a quello del cinema: per spettacoli maggiormente articolati si resero necessarie controparti musicali più aderenti, anche tramite l’assunzione di compositori appositi quali Georges Fragerolle, artista dilettante ma dall’indubbio talento.

Scaduto l’affitto in rue Laval, Salis porta in tournée Le Chat Noir, e per l’occasione Théophile-Alexandre Steinlen disegnò il celebre manifesto-omaggio al gatto nero di E.A. Poe: alla sua morte, nel 1897, i materiali del teatro d’ombre finirono all’asta e dispersi.

Tale versione ‘da viaggio’ fu di recente rinvenuta tra le collezioni dell’illuminato imprenditore mestrinese Angelo Dalle Molle (l’inventore del Cynar), forse proveniente dall’antico castello di Crevin a Bossey un tempo di proprietà del mecenate. Il Centro Studi della Barbariga (la villa a Stra in cui Dalle Molle si ritirò) donò teatro, ombre, fondali e lanterne magiche al Museo del Precinema – fondato da Laura Minici Zotti, storica ‘lanternista’ italiana, e diretto dal figlio Carlo Alberto – con il quale era stato intrapreso un attento lavoro di restauro e di ricostruzione filologica.

Per restituire al pubblico la magia delle ombre del Chat Noir, sagome e fondali sono stati acquisiti digitalmente da Igor Imhoff, docente di animazione digitale presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova, l’Università Ca’ Foscari e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, autore della sigla dell’ultima edizione del Piccolo Festival dell’Animazione di Paola Bristot, rendendoli proiettabili e gestibili grazie a un moderno programma informatico, coniugando la suggestione originaria con le potenzialità espressive fornite dalle tecnologie digitali. Marco Bellano, presentatore dell’evento con il professor Zotti-Minici, ha mirabilmente trascritto gli spartiti originali di Fragerolles dimostrando come in realtà essi fossero concepiti in modo da potervi aggiungere altri strumenti e voci, improvvisando a seconda delle risorse disponibili, in questo caso orchestra d’archi, pianoforte e baritono. L’esecuzione, da parte della NOP-Nuova Orchestra Pedrollo diretta dal Maestro Gabriele Del Santo con la partecipazione del cantante Alberto Spadarotto, è stata riuscitissima ed emozionante.

L’evento, cui ha partecipato anche il Presidente della britannica Magic Lantern Association, si è tenuto a Padova il 18 febbraio nella suggestiva sede della Sala dei Giganti di Palazzo Liviano, a degnissima conclusione del convegno dedicato alla figura di Angelo Dalle Molle.

L’atmosfera bohémienne dello Chat Noir è tornata così a vivere per una sera… eccezion fatta per il fumo e per l’alcool!

Pièces proposte:

LE MARCHÉ A L’ÉTOILE. MYSTÈRE EN 10 TABLEAUX

1890

Musica e libretto di Georges Fragorolle – Disegni di Henri Rivière

LE SPHINX. ÉPOPÉE LYRIQUE EN 16 TABLEAUX

1896

Musica e libretto di Georges Fragorelles – Disegni di Amédée Vignola

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